19 Marzo 2024

Sergio Scalia

Dal Municipio Roma V

PARCO DI MISTICA

Una breve storia dell’area di Mistica

Il Parco di Mistica si inserisce in un’area di proprietà delle società IARA Srl e TAINAS  Spa si estende complessivamente per circa 100 ettari, con porzioni che nel PRG del 1965 avevano destinazioni villini (G4), industria (L1), verde (N) e agricola (H).  Nel 1987 la Regione Lazio nel 2° PEEP destina una buona parte dell’area ad edilizia residenziale pubblica, ma una sentenza del TAR, su ricorso dei proprietari, convince la Regione a spostare altrove l’edilizia pubblica. Nel 1995 il Ministero dei Beni Culturali vincola l’intera area per interesse ambientale e storico, ma i proprietari ricorrono al TAR che impone il decadimento del vincolo nel 1998 con  sentenza riconfermata dal Consiglio di Stato nel 2001, rendendo di fatto l’area nuovamente edificabile.

Il Consiglio Comunale nel 1997, con l’approvazione della “Variante delle certezze” ripropone sull’intera area il vincolo a zona verde (N), ma i proprietari fanno nuovamente ricorso al Tar, che con  sentenza del 1999 attiva una procedura per verificare l’incongruenza del nuovo vincolo con quanto già deciso dallo stesso TAR  nel 1998.

Nel 2000 la Giunta Comunale definisce la procedura delle compensazioni edificatorie, già prevista dal “Piano delle Certezze” ed i proprietari presentano una proposta di Piano di assetto dell’area che prevede :

  • La creazione di un parco archeologico naturalistico di 75 ettari con la cessione delle aree al comune (Parco di Mistica);
  • La destinazione a verde privato di circa 11 ettari con casali a ridosso del GRA;
  • L’utilizzo di 12 ettari a ridosso di via dell’Omo  per la realizzazione di edifici commerciali per complessivi 130.000 mc con il recupero delle cubature residue in altre compensazioni;
  • La realizzazione di un’arteria di collegamento tra il GRA e Via Longoni.

Dal 2001 al 2005 si svolgono incontri e Conferenze di servizi che introducono modifiche nei progetti, secondo le richieste di Dipartimenti e Sovrintendenza e finalmente con la Deliberazione n. 79 del 18 aprile 2005 il Consiglio Comunale di Roma approva la stesura definitiva dell’Accordo di Programma con il Piano di assetto dell’area comprendente un Parco  archeologico e un Polo di servizi.

Il Polo di servizi racchiude strutture commerciali, uffici, con una viabilità e parcheggi dedicata e con un collegamento con il GRA e con il comprensorio di Via dell’Omo dal lato Via Muraccio di Rischiaro.  La realizzazione degli edifici commerciali potrà essere avviata solo dopo che sarà realizzata la Prenestina Bis.

Il Parco Archeologico di Mistica e il progetto della Fondazione

Nella convenzione iniziale del 2006 stipulata tra comune e proprietari  era previsto  che una parte degli oneri (circa 730 mila euro) dovevano essere impiegati per l’attrezzatura del parco e per la sistemazione dei casali, col vincolo però che la custodia sarebbe rimasta ai proprietari fino al collaudo di tutte le opere con la successiva consegna al comune. Il Sindaco Veltroni, con l’ordinanza n. 15 dell’11/2/2008,  vista la lentezza delle procedure, vista la necessità di riutilizzare i 730 mila euro per  un aumento dei costi della variante in corso per la Prenestina Bis, visto che i casali venivano occupati e sgomberati di continuo, decide di affidare la parte dell’area con i casali alla Fondazione “Parco della Mistica Onlus, costituita da alcune associazioni come la “Nazionale cantanti”, la “Fondazione Capitano Ultimo”, la “Cooperativa Maia”, il “Consorzio Tiresia”.   La consegna dei circa 33 ettari verrà effettuata concretamente a dicembre 2008 dal nuovo Sindaco Alemanno.

Gli obiettivi e il progetto della Fondazione sono quelli di realizzare un “Campus produttivo della legalità e della solidarietà”  . Secondo le intenzioni dei promotori “ Il Campus si propone di rappresentare uno spazio di discussione e di promozione di idee e di esempi da portare, attraverso l’arte e lo spettacolo, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strade, per far vincere quello che è giusto piuttosto che quello che ci fa comodo. Ad esempio ci sarà un teatro permanente di favole della legalità interfacciato con il mondo della scuola; una sala multifunzionale per incontri e dibattiti culturali aperti in primo luogo alle università; ci saranno laboratori permanenti;uno studio di produzione per chi vuol fare cinema; una sala di incisione per musicisti e soprattutto un area in cui si realizzeranno eventi di spettacolo e sportivi per raccogliere fondi da utilizzare in progetti di solidarietà nazionale e internazionale; un’ azienda agricola biologica, gestita dalla Cooperativa Sociale Agricoltura Capodarco che ospiterà serre fotovoltaiche e una “città della scienza” in collaborazione con il Consorzio Roma Ricerche e l’Università di Tor Vergata sull’energia compatibile aperta alla ricerca e alla didattica per la promozione del rispetto della natura e dei prodotti tipici italiani; una casa famiglia che ospiterà i bambini più sfortunati e costituirà il centro per il recupero ed in reinserimento di soggetti deboli”.   

Parco di Mistica

Il finanziamento del progetto avviene in parte con gli incassi delle “Partite del cuore” e con fondi delle associazioni. Il progetto deve mantenere tutte le caratteristiche previste nella deliberazione n. 79/2005 integrando le tre vocazioni dell’area con il Parco di Mistica:  archeologica, agricola e sociale.
Il progetto  interessa tutta l’area di Mistica, ma ad oggi la Fondazione ha avuto in consegna solo 33 ettari, (come è visibile nella piantina, dove l’area consegnata è delimitata in blu e quella da consegnare in rosso, mentre la grande rotatoria Longoni è stata cancellata e avvicinata alla sede della Prenestina), mentre  la restante parte di circa 42 ettari è rimasta in custodia ai proprietari, che dovranno consegnarla al comune successivamente, senza comunque impegnare fondi per sistemarla, visto che sono stati tutti stornati per le varianti di progetto della strada.
Molte sono le richieste e le proposte avanzate per gli edifici, come un Centro per il dopo di noi o una Casa delle associazioni, mentre per gli spazi agricoli si chiede di attivare degli orti urbani e consolidare le coltivazioni di agricoltura biologica, l’attività pastorizia e la realizzazione del tracciato della Via Francigena.

Fotovoltaico ACEA

A settembre 2011  Acea annuncia il progetto per la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico nell’area di Mistica. L’impianto è suddiviso su serre agricole (per circa 3,4 MWp), su pensiline parcheggio (per circa 900 kWp) e sulle coperture di edifici esistenti (per circa 350 kWp). La produzione di energia elettrica da fonte solare rinnovabile è stimata in 5,8 GWh/anno e consentirà la riduzione di emissione in atmosfera di 2.700  tonnellate all’anno di Co2.   L’impianto viene realizzato secondo il meccanismo dello “scambio sul posto”, cioè l’energia prodotta sarà destinata anzitutto alle necessità della Tenuta, mentre quella eccedente sarà ceduta alla rete elettrica di Roma.  

Situazione attuale dell’area

Alla scadenza dell’Ordinanza di Veltroni, non è stata rinnovata e regolarizzata l’assegnazione degli spazi alle Associazioni, che in questi anni hanno investito propri fondi per consentire attività sociali e ricreative all’interno del parco e che anzi sono state raggiunte dalle intimazioni di sgombero inviate nel 2015 dal Commissario Tronca a tutti i soggetti che devono rinnovare i propri contratti di assegnazione.
Mentre quindi i privati investono propri fondi per valorizzare gli spazi edificatori ottenuti anche con sentenze della Magistratura, il Comune di Roma non riesce a regolarizzare i propri spazi verdi e sociali ed anzi ostacola quelle Associazioni non profit che cercano di riqualificare gli spazi assegnati per renderli fruibili a tutti i cittadini.

Di seguito degli articoli pubblicati sul giornale on-line Abitarearoma.it, che riguardano il Parco di Mistica

27 giugno 2011     –  Mistica. Evitare brutti scherzi

12 settembre 2011 –  Scampato pericolo per il Parco di Mistica?

18 novembre 2011 –  Elicotteri e megaparcheggi a Mistica

13 novembre 2017 – Mistica: i privati valorizzano, il Comune non usa i propri spazi